Russia contro Ucraina, razzismo e il caso George Floyd: su Twitter da 14 anni, Papa Leone XIV ha lasciato forti opinioni e si rivela il primo papa "twittatore"

Chi pensa che il nuovo papa sia solo preghiere e benedizioni urbi et orbi si sbaglia. Papa Leone XIV , al secolo Robert Francis Prevost, arrivò con la tonaca sudata e le dita affilate sulla X (ex Twitter). Con 14 anni di esperienza sui social media e oltre 400 post, è il primo pontefice con una storia digitale attiva e autorevole... e non era ancora papa!
E c'è di tutto: posizioni sull'immigrazione, sulla pena di morte, sul razzismo, sulla pandemia, sulla guerra... e perfino opinioni teologiche nel post del vicepresidente degli Stati Uniti. Chi l'avrebbe mai pensato, eh? Che indossi un abito o una tunica, il nuovo papa ha già dimostrato di non aver paura di scompigliare i tempi.
Guerra in Ucraina
Nel 2022, quando la Russia iniziò l'invasione dell'Ucraina, Prevost prese una posizione chiara. Ha condiviso, sul suo account personale su X, una nota ufficiale della Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti (USCCB), in cui esprime solidarietà al popolo ucraino e chiede la fine della violenza. Prevost ha scritto:
"Ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle in Ucraina nella preghiera per la pace e la giustizia."
("Ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle in Ucraina nella preghiera per la pace e la giustizia.")
Il gesto indicava la sua adesione alla richiesta di giustizia di fronte alle sofferenze ucraine, una posizione etica che riecheggiava la dottrina sociale della Chiesa e, allo stesso tempo, prendeva le distanze dalla tradizionale neutralità diplomatica sulle questioni geopolitiche.
"Dobbiamo respingere il razzismo": il vescovo chiede giustizia dopo George Floyd
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